questa è l’eresia : Scegliere il diverso. autore Giuseppe Turturiello*






PREMESSA 

La riflessione proposta firmata da Giuseppe Turturiello è la parte iniziale del Manifesto di Eretica Edizioni

https://www.ereticaedizioni.it/manifesto-di-eretica-edizioni/

Scegliere, decidersi di ricercare qualcosa di diverso, decidersi di fare una scelta che, spesso, è infruttuosa o svantaggiosa per se stessi: questa è l’eresia. Scegliere il diverso. Ma perché si sceglie  il diverso, ciò che non si allinea né accorda con le regole della società? Non di certo per un capriccio o per un puntiglio; qui non si parla di atteggiamenti antisociali o devianti dell’essere. Qui si parla di quella scelta, volontaria, che porta l’essere a fare qualcosa in relazione ad una sua particolare convinzione, come una sorta di atto volontario che porta l’individuo a decidere di fare o di non fare una determinata cosa. L’essere umano fa questa scelta, quest’atto eretico sostanzialmente per la sua stessa essenza; decide di fare qualcosa di svantaggioso, in alcuni casi, perché sente che è giusto farlo. L’eresia (la scelta) è quell’atto volontario che fa decidere l’uomo forse di fare del bene, di agire con virtù, volendo impiegare una terminologia filosofica. Tuttavia, ci si chiede questo: perché l’essere vuole agire diversamente da come agiscono tutti, da come decide lo stesso senso comune? Nell’uomo esiste qualcosa che non inclina con ciò che è cattivo, con ciò che è turpe o iniquo. Esiste una sua aspirazione o volontà, più o meno forte che vive in ogni essere umano, che gli fa preferire il bello, il giusto, il vero piuttosto che il contrario. Questa disposizione prende il nome di eresia, di scelta. Non seguire, non fare, non agire diversamente dà la definizione, fa dell’uomo un eretico, ossia di chi non si accorda con i modelli che impone la società all’essere. Quando infatti l’uomo non abbraccia questa o quella norma che i costumi del suo tempo vogliono o desiderano un essere umano diverrà per forza di cose un eretico. L’atto eretico quindi è un impulso, un istinto nobile dell’essere che non accetta ciò che gli è imposto, che vive come un rifiuto da parte della sua personalità. La società umana ha sempre sposato, sposa e sposerà i modelli dell’interesse umano, di tutto ciò che persegue i modelli del dare e del ricevere qualcosa in cambio di qualcosa, i modelli del mero egoismo umano. Tuttavia quando nell’uomo vive o si palesa qualcosa che non contempera il calcolo, quando non fa del suo decidere soltanto un ridicolo ritorno economico, si manifesta nell’individualità una disarmonia, dello stupore che lo fa rabbrividire portandolo ad agire diversamente, scegliendo da sé, travalicando ciò che l’altro pensa oppure opina di lui. Questa condizione si può sintetizzare con l’immagine di quella gente che, pur potendo fare i suoi interessi, pur potendo abbracciare questa o quella scelta comoda, ha invece deciso di abbracciare altro. L’eretico, colui che sceglie da sé, è un essere umano che decide di accordarsi con la verità. Ma cos’è questa verità, in fin dei conti? Questa verità è vedere qualcosa che non segue i modelli dell’interesse umano, questa verità è l’immagine di quel Socrate o di quel Giordano Bruno che, pur potendo scegliere di essere come gli altri, decisero invece di fare gli interessi di qualcosa che non assume i contorni del proprio egoismo, del proprio personale vantaggio. Il primo infatti decise di non accettare quella forzatura che veniva dall’alto che voleva che egli accettasse di non fare filosofia, di non educare i giovani a scegliere qualcosa che era diverso dalle opinioni della società. Il secondo, invece, decise di andare contro tutto quello che rappresentava allora l’opinione di moda, scegliendo di seguire l’opinione che gli appariva più vera (anche se egli stesso era al corrente dell’impossibilità di avere una certezza assoluta). La scelta, scegliere il diverso, non scegliere o volere ciò che il senso comune decide come moda, costume o concetto dominante, è in sostanza il manifesto di ogni essere umano più sensibile e intelligente, giacché nello stesso istante in cui un uomo o una donna oltrepassa il pregiudizio, scandaglia il pensiero più in voga nel mondo, vince quelle sovrastrutture imposte come necessità e forzature senza essere prima analizzate, dà lui stesso o lei stessa per primo o per prima vita all’atto eretico. Chi decide di andare controcorrente, chi decide di non vivere secondo i modelli imposti dalla società, chi decide di scegliere piuttosto che accettare ciò che gli è impartito a menadito sin dall’infanzia, decide da sé, decide per se stesso scoprendo qualcosa che dal mondo è taciuto o misconosciuto. Eretica o eretico è quell’essere umano donna o uomo che ricerca, vuole scoprire, vuole conoscere davvero se stesso e il mondo. Eretica è la scelta personale, la scelta che non è vincolata da un guadagno o da un interesse, è la scelta che non dà peso alle mode, alle imposizioni, ai pregiudizi o agli archetipi della società


*Giuseppe Turturiello è un giovane filosofo italiano. Già autore di saggi filosofici per Eretica, con la sua prima raccolta di racconti L’anti Fedro, Nubicuculia e Ade o la rivolta dei sapienti tenta di far approdare la filosofia nel mondo della narrativa.

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