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Visualizzazione dei post da maggio, 2022

Sergio Quinzio DIARIO PROFETICO

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« Sono rimasto quello che ero, con il mio obbediente adeguarmi alla situazione, nella consapevolezza dell'impossibilità di cambiarla nel senso decisivo che sento indispensabile, con la mia sorridente disperazione, con la mia, giustamente, sempre più stanca e confusa confusione » (dal Diario profetico, Adelphi, p. 19) Nel castello di Gaeta un sottotenente della Guardia di Finanza, in servizio di prima nomina, scrive lunghe lettere al fratello. Per testimoniare non una vocazione di «scrittore», che fin da allora avverte come estranea, ma l’urgenza di qualcosa che osa dichiararsi «profetico». Suo fondamento è una intensa e solitaria lettura della Bibbia, accettata nella sua interezza e nelle esigenze estreme della sua parola. Oggi, a distanza di quarant’anni, ciò che subito colpisce in questo libro è la straordinaria «continuità» con quelli che lo hanno seguito nell’opera di Quinzio. Pochi autori potrebbero dire con altrettanta convinzione, come qui accade, «sono rimasto quello che er...

Gianni. Vattimo. Credere di Credere ----la secolarizzazione è la riscrittura del cristianesimo.

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Il "ritorno di Dio" sembra caratterizzare la cultura e la mentalità contemporanee. Ma oggi quale può essere il senso dell'esperienza religiosa? La risposta di Gianni Vattimo è il frutto della sua riflessione filosofica nell'orizzonte post-metafisico, che lo porta a leggere nell'incarnazione di Cristo la secolarizzazione del principio divino e nell'"ontologia debole" la trascrizione del messaggio cristiano. Ma questa proposta - anzi riproposta della dimensione religiosa è anche profondamente radicata nell'esperienza personale: perché, argomenta Vattimo, è impossibile produrre discorsi religiosi senza assumersi il rischio di un impegno diretto. GIANNI VATTIMO- CREDERE DI CREDERE sta in  https://www.filosofico.net/vaa1tiimo476.htm trascrivo alcuni periodi  Il cristianesimo vattimiano è amichevole, dunque, soprattutto perché non violento né dogmatico né proiettato nel totalmente Altro. E’ un cristianesimo consapevole del contesto storico, in ragione ...

Oscar Cullmann --Immortalità dell'anima o risurrezione dei morti? La testimonianza del Nuovo Testamento

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Oscar Cullmann (Strasburgo, 1902 – Chamonix, 1999), teologo luterano francese. Dal 1930 insegnò alla Facoltà di Teologia dell’Università di Strasburgo, dal 1938 al Seminario riformato di Basilea e dal 1948 si trasfer  a Parigi per insegnare all’ cole Pratique des Hautes  tudes, alla Facoltà di Teologia protestante e alla Sorbona. Luterano favorevole al dialogo ecumenico, fu osservatore nel Concilio Vaticano II e si ritir  dall’insegnamento nel 1972. La sua opera più nota è Cristo e il tempo (1965). La risurrezione dei morti è conciliabile con l’idea dell’immortalità dell’anima? E la speranza coraggiosa e lieta che anima l’una si sposa con la serena attesa filosofica propria dell’altra? Non è così per Oscar Cullmann, secondo cui l’errore consiste proprio nell’attribuire al cristianesimo primitivo la credenza greca nell’immortalità dell’anima. Se è innegabile che il cristianesimo successivo abbia stabilito un legame tra le due credenze, bisogna tuttavia riconoscere che è proprio quanto d...

Sergio Quinzio ----Radici ebraiche del moderno

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RISVOLTO In questi ultimi anni Quinzio è intervenuto più volte su temi urgenti del mondo moderno. E ogni volta ha voluto ritrovare in quei grovigli il filo del pensiero e dell’influenza ebraica, nelle visioni politiche come nelle arti, nella letteratura come nell’etica. Se il mondo moderno ha assunto nel tempo una certa fisionomia – e forse è sul punto di perderla –, questo si deve anche alla potenza di un’eredità ebraica che, mischiandosi e spesso opponendosi all’eredità greca, ha dato origine a forme e pensieri di ogni specie, che ne risentono in modo evidente o occulto, anche quando in apparenza la disconoscono. Ogni pensiero utopico, per esempio, prende luce dalla visione messianica. Ma anche la pretesa di leggere i sogni nasce su presupposti ebraici. E, prima di ogni altra, è la nozione stessa di «storia» che, nel senso occidentale, è segnata dall’ebraismo come «tempo a senso unico e senza ritorni». Mentre questa visione della storia, a sua volta, rimanda a una specifica concezion...

Sergio Quinzio..La fede sepolta

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RISVOLTO  In venti brevi capitoli, che affrontano altrettanti fondamentali temi religiosi – quali: cosmo e storia, carne e spirito, libertà e grazia, male e dolore, sacro e profano –, Sergio Quinzio ha voluto ripercorrere «il linguaggio della fede cristiana: lo spazio dimenticato in cui originariamente si muoveva». Quello spazio è il luogo di una «fede sepolta». Ma non si tratta qui soltanto di rivendicare il senso originario, biblico ancor prima che evangelico, di certe categorie, di ricondurle alla loro terribile intensità e concretezza, contro la fatale asetticità dei teologi. Si tratta al tempo stesso di mostrare come la storia dello stravolgimento e svuotamento di quelle categorie riveli in ogni sua tappa lo spasimo di sofferenza che è «nato e si è sviluppato sul vuoto lasciato dalla grande speranza di un regno perfetto», il Regno annunciato da Gesù. Perché, paradossalmente (ed è uno dei tanti paradossi laceranti che accompagnano la cristianità), «il mondo moderno, e solo il m...